martedì 31 luglio 2012

foresta Umbra


La Foresta Umbra è la più estesa Foresta di Latifoglie d'Italia situata nella parte Nord orientale del Promontorio del Gargano . E' una superficie di 11.000 ha di  alberi come faggi, cerro, leccio,acero, tasso, agrifoglio , orniello, abete. Un luogo ombroso dove vivono animali e dove la natura viene lasciata inalterata e indisturbata. Di recente è stata promossa attività ricreativa con il Centro Visita, sentieri attrezzati , aree didattiche informative.
La presenza della selce ben evidente anche sulle rupi di costa, presenti nelle rocce di calcare e  dolomia del Giurassico,  ha favorito la presenza dell'uomo nella Foresta Umbra fin dall'era presistorica. Le rocce carbonatiche presentano evidenti segni del carsismo: spaccature, grotte, inghiottitoi, doline e cutini.
In questo inaspettato ambiente abbiamo percorso in Bike il sentiero  che da 832 m s.l.m. , partendo dal centro visita scende per quasi 10 km alla Caserma Caritate (200 m ). Si attraversa la faggeta e poi la cerreta, per fortuna all'ombra non si avverte questo caldo africano. Profondi sono i canaloni attraversati con stretti tornanti e ponti di pietra. Si risale per una carrareccia sempre sterrata con viste su ripide valli ricoperte da alti alberi, è il sentiero più bello di questo ambiente ben conservato, dove l'uomo si è avvicinato con estrema delicatezza al fine di proteggere un ecosistema carsico particolare. Mentre si sale osserviamo caprioli che attraversano veloci  e una volpe che ci accompagna tranquilla per un lungo tratto. In questo tratto nella Riserva  Integrale Sfilzi i cicli naturali si svolgono senza l'intervento dell'uomo, come prima della presenza dell'uomo sul pianeta Terra. Dopo 9 Km di salita arriviamo al Rifugio Sfilzi, ma procediamo verso Cima Sansone (Centro visita) perché ormai il caldo si avverte anche all'ombra! Raro trovare tra i nostri boschi ambienti ciclabili con il fondo adeguatamente sistemato per lunghi tratti.....eppure si potrebbe fare basta solo crederci e fare un po' di sana programmazione. 
Dopo due giorni abbiamo di nuovo lasciato i sentieri blu in canoa lungo le coste e le grotte per ritornare in sella e salire di nuovo sulle colline di olivi, mandorli, fichi e lecci per salire da Mattinata a Monte Sacro (872 m). Tra radure ricoperte da grandi lecci e olivi, tra capre nere e mucche al pascolo con un sole infuocato abbiamo preso la ripida stradina interna che riporta alla balconata sul mare del Gargano, uscendo sulla statale per Mattinata al livello di masseria Mattinatella . Soste brevi per mangiare fichi neri e mandorle.... 

domenica 15 luglio 2012

gran tour dei Sibillini


Da Frontignano cominciamo a salire all'interno della strada brecciata che sale verso il Passo Cattivo. Non è affatto caldo la temperatura non supera i venti gradi e soffia un bel vento. Il tratto finale che ci porta al passo è ripido e non sempre troppo pedalabile. Mentre i pedali girano lo sguardo si spinge intorno nel ripido pendio che porta a Macchie, dove nasce il fiume Nera. Davanti  Cima Vallinfante e il M. Porche  sulla destra e il M. Bove Sud sulla sinistra. 
Dal passo discesa lungo la mulattiera della Valle Stretta che porta ai Trocchi dellla testata della Valle del Tenna . Si discende in un ambiente selvaggio e severo sovrastato dal M. Berro e dal M. Priora con i loro ripidi canaloni e le strapiombanti rupi. Sulla destra la lunga catena da qui emerge il M. Sibilla con le sue tante Forre che precipitano nella valle e che sono percorse dai tanti appassionati di canyonins. Queste Forre hanno fatto parte della storia del Gruppo Speleologico di Gualdo Tadino.
Divertenti saliscendi ci aspettano lungo la fantastica Valle del Tenna e siamo in compagnia del fresco e piacevole rumore del torrente Tenna. All'uscita la valle si chiude tra imponenti pareti di calcare e dobbiamo procedere spingendo la bici fino alle Pisciarelle, superando la gola prima e poi il ponte di legno. Si risale in sella per raggiungere sempre su tracciato sterrato fino a Rubbiano per poi arrivare  a Montefortino. Ormai il sole riscalda anche perché abbiamo raggiunto basse quote. Da Casa Innamorati (474 m), poco prima di Amandola ci attende la lunga e ripida salita fino a Garulla  Superiore (900 m e 10km). Ci dissetiamo alla fontana e al Rifugio Garulla, sosta breve perché ancora il Tour è solo a poco più della metà. Per strada sterrata saliamo a Pintura di Bolognola (1330 m e km 9) a tratti tra freschi boschi: la strada è pedalabile ma sembra non finire mai. Sotto il sudore lo sgurdo non può non catturare la selvaggia Valle dei Tre Santi. Finalmente incontriamo altri Biker. Non è finita! Ora c'è la lunga salita alla Sella del Fargno (1830) altri 7 km di sterrato, una magnifica balconata sulla Valle di Bolognola sotto la mole di Pizzo Tre Vescovi, del M. Rodondo e della Punta Bambuceta. L'arrivo alla sella ci trova ormai stanchi, siamo già a 60 Km e con 2000 metri sulle gambe ...e sulle spalle. Questo tratto non è sempre pedabile soprattutto se ci arrivi già con tanti chilometri sulle gambe. 
Finalmente si prende a scendere verso la lontana Ussita. Dal Fargno lo scenario non ha uguali. Altra balconata sulla Val di Panico con l'imponete mole della parete Nord del M. Bove. 
Con il sole in fronte affrontiamo i circa  1100 metri di dislivello tutto ancora su breccia e rocce affioranti e ci fermiamo sia per riposare le spalle che le mani e per osservare uno scenario veramente imponente che ci ripaga dalla lunga fatica di questo giorno in Tuor per i magici Sibillini. Il volo dei Gheppi accompagna la nostra lunga discesa fino ad Ussita, come il profumo dei variopinti fiori di colore intenso e delle piante aromatiche!
Felici tocchiamo terra....cioè l'asfalto e le prime case di Casali e poi di Ussita...